Ridurre gli episodi di guida aggressiva e gli incidenti che provocano grazie alla telematica applicata al settore assicurativo: è lo studio della ricerca pubblicata sulla rivista scientifica IEEE Transactions on Vehicular Technology condotta da un gruppo di ricercatori del DAUIN – Politecnico di Torino insieme agli esperti di Reale Group

I nostri smartphone possono essere utilizzati al posto delle scatole nere nel raccogliere dati di chi guida ed evitare che gli incidenti si ripetano, ad esempio scongiurando una delle maggiori cause di morte su strada: la guida aggressiva, una delle maggiori cause di morte soprattutto tra i più giovani.

Si tratta di una ricerca condotta da Fabrizio Lamberti, Valentina Gatteschi, Luca Cagliero e Lia Morra del Dipartimento di Automatica e Informatica-DAUIN del Politecnico di Torino, che con gli esperti di Reale Group, hanno sviluppato un progetto che ha l’obiettivo di fare una analisi su quanto viene rilevato dagli smartphone. O attraverso l’hardware e il software delle scatole nere che le assicurazioni fanno installare generalmente nei veicoli commerciali ma che possono essere impiegate anche nei veicoli privati.

Il gruppo di ricerca  ha pubblicato una parte dei risultati nell’articolo “Comparing algorithms for aggressive driving event detection based on vehicle motion data” nell’ultimo numero della rivista scientifica IEEE Transactions on Vehicular Technology è parte di uno studio che analizza dati rilevanti a fini assicurativi.

“La ricerca  – spiega una nota del Politecnico di Torino – mostra come la telematica applicata all’ambito assicurativo abbia ampi margini di evoluzione. Possibili sviluppi futuri potrebbero riguardare ad esempio l’integrazione di ulteriori tipologie di dati (provenienti per esempio dalle scatole nere o da altre fonti, ad esempio legati alle condizioni meteo, alla configurazione viaria) per migliorare la rilevazione degli eventi di guida aggressiva – spiegano i membri del team di ricerca del Politecnico di Torino – Altri sviluppi potrebbero riguardare l’adozione di meccanismi di rilevazione di tipo crowd-based, nei quali l’aggressività di un evento viene valutata in base alle caratteristiche dei guidatori, come età, modello di veicolo oppure tratto di strada percorso. Soluzioni futuristiche potrebbero arrivare a identificare quale membro della famiglia stia guidando il veicolo, riconoscendone i tratti distintivi (ad esempio, il modo di frenare in prossimità di un semaforo, o di effettuare sorpassi). Infine, la telematica potrebbe essere utilizzata insieme ad altre tecnologie emergenti, quali ad esempio la blockchain, per creare delle assicurazioni intelligenti che applichino automaticamente aumenti di premio in caso di guida aggressiva, o trasferiscano un rimborso ai guidatori prudenti.”

L’intelligenza artificiale per la guida senza conducente

Studi come questi sono molto importanti. Applicazioni di Intelligenza artificiale vengono applicati anche nelle macchine senza pilota che richiedono sistemi di bordo in grado di gestire un’enorme quantità di dati dalle telecamere di sorveglianza, sensori, navigatori, sensori che misurano la distanza, ecc. Naturalmente, per riconoscere e analizzare migliaia di dati in tempo reale è necessario un sistema in grado di analizzare e processare i dati molto rapidamente e con algoritmi efficienti.

Sebbene sia vero che le vittime del traffico sulle strade siano rimaste invariate per anni, un allarmante aumento delle vittime del traffico di pedoni e ciclisti illustra una maggiore necessità di tecnologie di intelligenza artificiale basate sull’auto che possano aiutare i conducenti a essere più sicuri. Questo perché anche quando un’auto a guida autonoma ha un incidente, in realtà sono sempre dovute a errore umano a causarne la stragrande maggioranza.

Una strategia è dunque quella di dotare le numerose auto in circolazione con l’IA. Test dopo test, l’intelligenza artificiale, ha dimostrato di aiutare le persone a guidare in modo più sicuro e salvare vite umane. Sia il rilevamento dei pedoni che i sistemi di frenata di emergenza automatica possono aiutare i guidatori distratti a reagire più rapidamente e fare di più per prevenire lesioni e vittime.

I pedoni morti sulle strade italiane nel 2021 son stati 271 (dati dell’Osservatorio dell’Asaps, associazione sostenitori Polstrada). A questi bisogna però aggiungere anche il 30 e il 35% di feriti gravi, oppure deceduti dopo eventuali terapie intensive nei centri ospedalieri.  C’è chiaramente una disconnessione tra la percezione del guidatore e la presenza di pedoni. È vero che una percentuale significativa di questi incidenti stradali è stata in qualche modo accompagnata da ebbrezza del conducente o del pedone. Tuttavia, il rischio di urtare un pedone, che sia dovuto alla scarsa visibilità alla guida o ai movimenti improvvisi e alla lentezza dei riflessi, è uno che può essere prevenuto.

La tecnologia di guida ha reso i viaggi più facili e rilassanti e la sua sicurezza è migliorata con l’Intelligenza Artificiale. L’intelligenza artificiale per l’uso automobilistico ha molte funzioni sorprendenti. Migliora la precisione del conducente che può ridurre gli incidenti e, in definitiva, mantenere al sicuro conducenti, pedoni, animali e carichi di camion. L’intelligenza artificiale agisce proprio come il cervello umano in quanto può riconoscere la vista, la parola, i movimenti facciali attraverso i sensori e prendere decisioni. L’IA nei veicoli oggi è più conveniente e affidabile. L’installazione di una smart dash cam nel veicolo può aiutare la naturale capacità di guida durante il giorno e, soprattutto, di notte quando la visibilità è notevolmente inferiore. I sensori di intelligenza artificiale migliorano la sicurezza dell’operatore di veicoli fungendo da sesto senso estremamente efficace per i conducenti o coloro che utilizzano veicoli per il trasporto commerciale o domestico. L’IA può anche rilevare i pericoli della strada, specialmente per i veicoli che viaggiano spesso nelle aree rurali dove la fauna selvatica può saltare inaspettatamente sulla carreggiata. Lo stesso si può dire per i veicoli che percorrono percorsi urbani dove i pedoni sono molto diffusi.

Il futuro dell’intelligenza artificiale è in tendenza di crescita in quanto è una tecnologia migliorata che non solo ha reso la guida facile per tutti, ma ha reso più sicuro guidare su strade buie, in particolare dalle industrie di autotrasporti e dalle società di flotte. Dalla prevenzione delle collisioni alla riduzione dei tempi di perdita, le strade sono più sicure da percorrere e rende un servizio all’intera collettività.

Fonte: Politecnico di Torino

 

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