I robot sostituiranno l’uomo? Nonostante il veloce avanzamento delle tecnologie come l’IA, ci sono degli aspetti cruciali che richiedono ancora l’intervento dell’uomo. La collaborazione tra l’uomo e le macchine potrebbe portare ad un potenziamento delle capacità nel settore, ma non ad una sostituzione completa.

Il timore che le macchine rubino il lavoro all’uomo, potrebbe essere esagerato?

Essenzialmente sono quattro le ragioni principali per cui la paura che le macchine rubino il lavoro all’uomo potrebbe essere esagerata.

  1. Complessità delle Decisioni. Molti aspetti nel contesto aziendale coinvolgono decisioni complesse e strategiche che richiedono una profonda comprensione delle dinamiche di mercato e delle relazioni interpersonali. L’intelligenza artificiale attuale è limitata nel comprendere appieno queste complessità e nel prendere decisioni altamente contestualizzate.
  2. Creatività e Innovazione. La creatività è spesso una componente cruciale nel contesto aziendale, soprattutto quando si tratta di trovare soluzioni innovative per problemi complessi. Le macchine attuali sono ancora lontane dall’essere in grado di replicare la creatività umana e di proporre soluzioni originali.
  3. Relazioni Interpersonali. Nel settore aziendale, le relazioni sono spesso fondamentali per il successo. La capacità di costruire rapporti, negoziare e gestire le dinamiche interpersonali è un’abilità umana che, almeno per ora, è difficile da sostituire con l’intelligenza artificiale.
  4. Etica e Valori Aziendali. Le decisioni aziendali spesso coinvolgono considerazioni etiche e valori aziendali. Le macchine non sono in grado di comprendere del tutto queste sfumature e prendere decisioni in linea con gli standard etici specifici di un’organizzazione.

I robot sostituiranno l’uomo? Il coinvolgimento umano rimane ancora essenziale

La sostituzione del lavoro da parte dei robot sembra concentrarsi principalmente sulle attività manuali e le professioni più semplici, piuttosto che coinvolgere lavori che richiedono un alto livello di abilità e competenze, come nel settore dell’approvvigionamento e degli acquisti. Sebbene i robot basati sull’intelligenza artificiale siano sempre più utilizzati per automatizzare parti della produzione, della catena di approvvigionamento e della logistica, è importante sottolineare che essi non possono sostituire completamente l’essere umano in situazioni di trattativa con i fornitori.

Le professioni legate all’approvvigionamento e agli acquisti implicano decisioni complesse, creatività nell’affrontare sfide uniche e la gestione di relazioni interpersonali. Queste abilità umane sono al di là delle capacità attuali delle macchine. Pertanto, nonostante l’automatizzazione in corso in vari settori, sembra che il coinvolgimento umano rimarrà cruciale, specialmente in contesti in cui sono richieste competenze avanzate e decisioni basate su fattori complessi e contestuali.

I robot sostituiranno l'uomo

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L’istruzione come elemento chiave nella salvaguardia dell’occupazione

Un’istruzione solida emerge come elemento chiave nella salvaguardia dell’occupazione. La probabilità di essere sostituiti sul posto di lavoro aumenta per coloro che non hanno completato il percorso educativo. Questa sostituzione riguarda prevalentemente ruoli operai con minor potere decisionale, mentre i lavoratori in posizioni altamente qualificate sono meno suscettibili.

Nel contesto dell’approvvigionamento, dove le competenze personali e professionali giocano un ruolo fondamentale, coloro che dispongono di un elevato livello di istruzione avranno minori probabilità di essere completamente sostituiti. Le posizioni in questo settore richiedono una comprensione approfondita delle dinamiche aziendali, abilità decisionali avanzate e la capacità di gestire complesse trattative con i fornitori. Questi aspetti richiedono un livello di istruzione e competenze che le attuali tecnologie non sono in grado di replicare in modo esaustivo.

Il lavoro di approvvigionamento è più complesso di quanto si pensi

Con l’evolversi della tecnologia, l’approvvigionamento si trova ad operare con una crescente quantità di dati e informazioni. L’intelligenza artificiale (IA) gioca un ruolo importante nell’elaborazione dei big data, ma ciò non implica la sostituzione del ruolo degli esperti di approvvigionamento. Al contrario, l’IA diventa un prezioso alleato per questi professionisti.

Esaminando le molteplici attività svolte dal professionista medio dell’approvvigionamento, che spaziano dalla gestione delle relazioni con i fornitori e la negoziazione, alla gestione degli stakeholder e alla creazione di valore e vantaggio competitivo per l’azienda, emerge l’idea che automatizzare anche parzialmente tali mansioni sarebbe quasi impossibile.

L’IA si rivela un supporto efficace, facilitando l’elaborazione di grandi quantità di dati e consentendo agli esperti di approvvigionamento di concentrarsi su aspetti più strategici e complessi della loro professione. In questo modo, l’integrazione dell’IA non è vista come una minaccia alla sostituzione, ma come una leva che potenzia l’efficacia e l’efficienza delle operazioni di approvvigionamento, permettendo ai responsabili di concentrarsi su compiti che richiedono intuizione, creatività e una profonda comprensione del contesto aziendale.

L’IA può sostenere l’uomo, non sostituirlo!

L’intelligenza artificiale (IA), anziché sostituire l’uomo, sembra destinata a sostenere attivamente l’operato umano in varie attività, specialmente nell’ambito dell’approvvigionamento. La presenza crescente e l’utilizzo dell’IA si manifestano, ad esempio, nell’esecuzione di controlli automatici sulla conformità dei fornitori o nella raccolta e analisi approfondita di ampie fasce di dati nelle catene di approvvigionamento.

L’IA, pertanto, conferisce la capacità di comprendere meglio e acquisire conoscenze più approfondite, consentendo di risparmiare tempo riducendo le attività manuali e amministrative. L’IA, dunque, non è da considerare un sostituto, ma piuttosto un partner collaborativo. La tecnologia diventa un alleato strategico, offrendo la possibilità di apportare un valore strategico alla professione di approvvigionamento.

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