Il David di Michelangelo prende voce, grazie all’intelligenza artificiale. Si tratta di una iniziativa della Galleria dell’Accademia di Firenze  fortemente voluta dalla direttrice Hollberg.

Grazie a un software i visitatori possono dialogare con l’opera d’arte del Buonarroti che interagisce rispondendo a chi gli scrive

Il software che è stato utilizzato è uno chatbot, ovvero un software di deep learning in grado di interagire con i visitatori  sotto forma  di chat, sviluppato a partire da un’idea di Cecilie Hollberg, direttrice della Galleria dell’Accademia di Firenze. Il sistema di Deep Learning permette di fare apprendere il sistema attraverso l’elaborazione delle domande poste dagli utenti migliorando nel tempo la comprensione; la versione base dunque crescerà con la collaborazione degli stessi utenti.

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Il progetto è stato sostenuto dal ministero della Cultura che vede nell’utilizzo del digitale lo strumento per migliorare la promozione del patrimonio culturale italiano. Nella fase sia di elaborazione che di test sono stati coinvolti alcuni studenti del corso di Didattica per i musei e altri corsi universitari. Gli studenti hanno “fatto da cavia” per simulare le domande che un comune turista avrebbe potuto fare al David. Il progetto è stato inoltre sostenuto dall’Associazione degli amici della Galleria dell’Accademia.

 

Cosa si intende per Deep Learning?

Se vi siete chiesti in che modo Netflix e YouTube sono in grado di capire i nostri gusti in fatto di film o video e darci consigli appropriati o come sono possibili anche le auto a guida autonoma, avrete sicuramente immaginato come tutto questo sia un prodotto di una elaborazione profonda

Il deep learning è un sottoinsieme del machine learning che sfrutta le reti neurali su più livelli con l’obiettivo di simulare il comportamento del cervello umano, anche se ancora lontani dalle sue capacità, consentendo alle macchine di “imparare” da grandi quantità di dati.

Mentre una rete neurale con un singolo livello può ancora fare previsioni approssimative, ulteriori livelli nascosti possono aiutare a ottimizzare e perfezionare per la precisione. Il deep learning guida molte applicazioni e servizi di intelligenza artificiale che migliorano l’automazione, eseguendo attività analitiche e fisiche senza l’intervento umano. La tecnologia di deep learning è alla base di prodotti e servizi di uso quotidiano, come assistenti digitali, telecomandi TV abilitati alla voce e rilevamento di frodi con carte di credito,  nonché di tecnologie emergenti come le auto a guida autonoma.

Che cos’è uno chatbot?

È essenzialmente un programma per computer progettato per simulare una conversazione con utenti umani, in particolare su Internet. È un assistente che comunica con noi tramite messaggi di testo o vocali, un assistente virtuale adottato sui web, applicazioni o messaggistica istantanea aiutando così gli imprenditori ad avvicinarsi ai clienti.

Perché un’azienda ha bisogno dei chatbot? Ci sono molte. Una è sicuramente quella di sbarazzarsi di attività noiose e di routine per l’elaborazione simultanea di più richieste degli utenti. In aggiunta la grande rapidità di elaborazione delle richieste degli utenti con i chatbot aiuta a fidelizzare i clienti.

Anche i consumatori possono ottenere vantaggi da questa tecnologia. Uno studio presentato alla 4ª International Conference on Internet Science del novembre 2017 ha identificato i motivi per cui le persone scelgono di interagire con i chatbot.

Secondo questa ricerca, i principali fattori che motivano le persone a utilizzare i chatbot sono:

  • Produttività. I chatbot forniscono assistenza o accesso alle informazioni in modo rapido ed efficiente.
  • Divertimento. I chatbot divertono le persone dando loro consigli divertenti, aiutano anche ad ammazzare il tempo quando gli utenti non hanno nulla da fare.
  • Fattori sociali e relazionali. I chatbot alimentano le conversioni e migliorano le esperienze social. Chattare con i bot aiuta anche a evitare la solitudine, dà la possibilità di parlare senza essere giudicati e migliora le capacità di conversazione.
  • Curiosità. La novità dei chatbot accende la curiosità. Le persone vogliono esplorare le proprie capacità e provare qualcosa di nuovo.

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