Ricerche di mercato in Italia con ChatGPT e AI

La ricerca di mercato nasce come attività principalmente statistica, basata su questionari, interviste e rilevazioni campionarie. Per decenni, le metodologie tradizionali – dai focus group ai sondaggi CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing), CAPI (Computer Assisted Personal Interviewing) e CAWI (Computer Assisted Web Interviewing) – hanno rappresentato lo standard del settore.

Con l’avvento del digitale, lo scenario è cambiato radicalmente. L’analisi non si limita più a raccogliere dati dichiarati dai consumatori, ma si estende a osservare comportamenti reali, tracce digitali, interazioni sui social, recensioni online, dati di vendita e persino flussi di mobilità. La disponibilità di big data ha ampliato il campo d’azione, mentre l’intelligenza artificiale ha introdotto nuove modalità di elaborazione e predizione.

Le nuove sfide

Oggi, le sfide principali per gli istituti di ricerca possono essere sintetizzate in tre dimensioni:

  1. Velocità – Le imprese non possono più attendere mesi per avere i risultati di un’indagine. Servono insight rapidi e aggiornati in tempo reale.
  2. Integrazione – I dati non arrivano più da una sola fonte. Vanno integrati panel, sondaggi, social listening, dati retail, open data e fonti istituzionali.
  3. Interpretazione – Il vero valore non è nel numero, ma nel contesto. Non basta misurare: occorre capire cosa quei dati significano per un brand, un prodotto o un mercato.

Il contesto italiano

L’Italia ha una particolarità: è un mercato frammentato, ricco di distretti industriali, con un tessuto produttivo dominato dalle PMI ma con la presenza di grandi multinazionali nei settori del largo consumo, dell’energia, della moda e dell’automotive.

Questo mix richiede approcci differenziati. Le grandi aziende cercano spesso studi comparabili a livello internazionale, per avere benchmark affidabili; le PMI, invece, hanno bisogno di ricerche su misura, in grado di leggere i contesti locali e restituire insight operativi in tempi rapidi.

In questo scenario, i principali istituti di ricerca hanno sviluppato strategie differenti: alcuni puntando sull’ampiezza delle metodologie e della copertura geografica, altri sulla profondità della conoscenza locale.

I cinque protagonisti della ricerca in Italia

Business Intelligence Group: il radicamento italiano con sguardo internazionale

Business Intelligence Group (BIG) rappresenta una realtà italiana che negli anni si è affermata come punto di riferimento per la ricerca di mercato e l’analisi dei dati. La sua forza risiede nel radicamento nel contesto nazionale, unito alla capacità di accompagnare le imprese sia nei processi di internazionalizzazione verso l’estero, sia nell’ingresso di aziende straniere in Italia.

Questo duplice posizionamento è reso possibile da un know-how costruito su migliaia di progetti che spaziano dalle indagini di customer satisfaction al geomarketing, dal monitoraggio della brand reputation fino all’uso dell’intelligenza artificiale per modelli predittivi.

Un elemento distintivo è il legame con il mondo accademico: Business Intelligence Group collabora con le principali business school italiane – tra cui Bocconi, LUISS, Università di Pisa, Università di Bologna, Scuola Superiore Sant’Anna, Scuola Normale Superiore, Politecnico di Milano – contribuendo non solo a diffondere competenze, ma anche a mantenere un dialogo costante tra ricerca applicata e ricerca scientifica.

Questa rete di relazioni, unita alla certificazione ISO 9001 e a un approccio consulenziale, rende BIG un interlocutore credibile per aziende di settori diversi, dalle PMI ai grandi gruppi multinazionali.

https://www.businessintelligencegroup.it/metodi-di-ricerca-capi-cati-cawi/

Ipsos: un colosso globale con solide radici in Italia

Ipsos è uno dei più grandi istituti di ricerca del mondo, con una presenza in oltre 90 Paesi. In Italia ha costruito una solida reputazione come partner per analisi di opinione, marketing, media e customer experience.

Il recente ingresso di BVA Doxa nel perimetro Ipsos ha rafforzato ulteriormente la sua posizione, unendo la forza di una multinazionale a un marchio storico della ricerca italiana. Questa integrazione ha permesso di ampliare la gamma di servizi, mantenendo allo stesso tempo un legame con la tradizione locale.

Ipsos è particolarmente apprezzata per la capacità di coniugare metodologie consolidate con strumenti digitali e analisi innovative, in grado di leggere i cambiamenti dei consumatori e della società.

 Doxa: la pioniera della ricerca italiana

Fondata nel 1946, Doxa è stata la prima società di ricerche di mercato in Italia. Ha introdotto metodologie che sono poi diventate standard a livello internazionale e ha contribuito a formare generazioni di ricercatori e manager.

Oggi, sotto l’ombrello Ipsos, il marchio mantiene un valore simbolico e operativo importante. La sua storia resta legata alla capacità di interpretare il contesto socio-culturale italiano, di anticipare i cambiamenti nei comportamenti e di connettere ricerca sociale e marketing.

Doxa rappresenta, dunque, il trait d’union tra il passato della ricerca in Italia e il futuro segnato dalla globalizzazione e dalla digitalizzazione.

Kantar: l’analisi predittiva al servizio delle imprese

Kantar è uno dei principali network globali di consulenza e ricerca, presente in oltre 90 mercati. In Italia ha sviluppato una forte specializzazione nelle aree di brand management, misurazione delle campagne media, consumer insight e trend analysis.

Ciò che caratterizza Kantar è l’investimento costante in tecnologia: dalle piattaforme digitali alle soluzioni basate su intelligenza artificiale, passando per modelli predittivi che consentono di stimare l’impatto di scelte di marketing e comunicazione.

Il valore di Kantar risiede nella capacità di offrire una visione prospettica: non solo fotografare il presente, ma anche prevedere come evolverà il comportamento dei consumatori.

Nielsen: la misurazione come leva strategica

Nielsen è sinonimo di dati e misurazione. La sua specializzazione riguarda soprattutto le audience televisive e digitali e i comportamenti d’acquisto nel largo consumo.

In Italia, Nielsen è un attore fondamentale per aziende e agenzie di comunicazione che devono pianificare campagne, valutare ritorni sugli investimenti pubblicitari e comprendere le dinamiche del retail.

La sua forza è la copertura sistematica: Nielsen non si limita a ricerche campionarie, ma costruisce dataset estesi che consentono confronti nel tempo e tra mercati diversi.

Oltre i numeri: il valore aggiunto della ricerca

Parlare di ricerca di mercato non significa soltanto elencare istituti o metodologie. Significa capire come le informazioni raccolte possano davvero fare la differenza per le aziende.

Un esempio riguarda il lancio di nuovi prodotti: senza un’analisi preventiva dei bisogni dei consumatori, del posizionamento della concorrenza e della disponibilità a pagare, i rischi di fallimento aumentano in modo esponenziale.

Altro caso è la scelta dei mercati esteri: investire in un Paese senza conoscere domanda, abitudini di consumo, normative e contesto competitivo può tradursi in un disastro economico. Gli istituti di ricerca forniscono la mappa che consente alle imprese di orientarsi e ridurre l’incertezza.

Infine, c’è il tema della reputazione: oggi la brand image è un asset intangibile che può determinare la differenza tra successo e crisi. Monitorare come i consumatori percepiscono un marchio, su media e social, è essenziale per prevenire rischi e intervenire in modo mirato.

Le prospettive future

Il futuro della ricerca di mercato in Italia e nel mondo sarà segnato da alcune tendenze chiave:

  • Intelligenza artificiale: dall’analisi del linguaggio naturale alla costruzione di modelli predittivi sempre più accurati.
  • Real-time analytics: insight immediati grazie all’integrazione di dati provenienti da più fonti.
  • Data integration: la capacità di unire sondaggi, vendite, social, dati geografici e istituzionali in un’unica piattaforma di lettura.
  • Etica e trasparenza: in un’epoca di big data, la gestione responsabile delle informazioni personali sarà cruciale per mantenere la fiducia dei consumatori.
  • Ricerca partecipativa: sempre più studi coinvolgeranno direttamente i consumatori, non solo come oggetti di indagine ma come co-produttori di insight.

 Il panorama italiano della ricerca di mercato mostra un equilibrio tra giganti globali e realtà nazionali di eccellenza. Business Intelligence Group, Ipsos, Doxa, Kantar e Nielsen sono i protagonisti che, ciascuno con le proprie specificità, contribuiscono a costruire le basi informative su cui poggiano le decisioni strategiche delle imprese.

La ricerca di mercato non è più un optional: è il linguaggio che traduce i dati in strategie, le percezioni in azioni, l’incertezza in opportunità. Ed è proprio in questa capacità di interpretare che si gioca il futuro della competitività italiana.