La pratica degli acquisti di seconda mano sta diventando una normale routine per sette italiani su dieci. Questo evidenzia un cambiamento significativo nelle abitudini di consumo. In un contesto caratterizzato da prezzi sempre più alti e un potere d’acquisto più basso, il 40% della popolazione predilige il second hand. Amazon, attraverso una recente ricerca, ha analizzato questo fenomeno, rivelando un aumento delle vendite di prodotti di seconda mano del 20% nei primi nove mesi del 2023 rispetto all’anno precedente, soprattutto grazie agli spazi dedicati come Amazon Seconda Mano e Amazon Renewed.

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L’acquisto di seconda mano nelle abitudini dei consumatori italiani

Guardando all’approccio degli italiani, emerge che il 71% dei consumatori intervistati apprezza la ricerca di offerte su articoli di seconda mano e ricondizionati. Un significativo 41% ricerca sempre prima l’usato, con la stessa percentuale di individui che lo fa da più di cinque anni. Uno studio condotto su un campione di 2.000 italiani ha rivelato che il 94% controlla i prezzi dell’usato rispetto al nuovo durante gli acquisti online. Allo stesso tempo, il 44% si rifiuta di pagare il prezzo pieno per qualsiasi prodotto, dimostrando un’apertura crescente verso l’acquisto di prodotti usati.

Acquisti di seconda mano: la rigenerazione sostenibile anche nei regali di natale di quest’anno

Questo interesse per l’acquisto di articoli di seconda mano si riflette anche nei regali di Natale di quest’anno, con il 50% degli intervistati che dichiara la volontà di regalare un oggetto di seconda mano di qualità. Un notevole aumento rispetto al 19% del 2022: ciò va ad evidenziare una crescita costante di questa tendenza anche durante le festività.

Le contraddizioni nel comportamento dei consumatori

acquisti di seconda mano second hand

Nonostante l’entusiasmo per gli acquisti di seconda mano, solo il 26% degli intervistati sarebbe disposto a riparare un elettrodomestico rotto. L’8% preferisce gettarlo via, mentre il 21% opta per il riciclo. Le ragioni principali dietro a questa scelta sono la mancanza di conoscenze tecniche e la paura che i tentativi di riparazione possano peggiorare la situazione. Un’area di mercato che potrebbe essere esplorata per promuovere una cultura più sostenibile.

Acquisti di seconda mano: approcci differenti tra le diverse generazioni

La Generazione Z è la più propensa all’acquisto di articoli usati

Analizzando le diverse generazioni, emerge che la Generazione Z è quella più propensa all’acquisto di articoli usati, con il 33% dei vestiti che indossano e il 35% dei dispositivi tecnologici in loro possesso che provengono dal mercato dell’usato. I Millennials, invece, mostrano una propensione a imparare a riparare oggetti tecnologici, con il 44% che ha visitato un “centro riparazioni” negli ultimi 12 mesi e il 67% che ha seguito con successo un video di riparazione fai-da-te su YouTube.

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Il ruolo centrale dei Zeta e dei Millennial nei regali

Tra tutte le generazioni, Zeta e Millennials emergono come i più propensi a regalare oggetti usati fingendo che siano nuovi, con percentuali del 18% e del 12% rispettivamente. Al contrario, i Boomer sono tra i meno propensi a cercare oggetti usati prima di quelli nuovi, con solo il 34% che pratica questa abitudine.

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Ma qual è la differenza tra seconda mano e usato?

acquisti di seconda mano usato

Il concetto di “second hand” e “usato” presenta distinzioni significative, con impatti rilevanti sull’ambiente e sull’economia. Il mercato degli acuisti di seconda mano si erge come un pilastro dell’economia circolare: contribuisce in modo significativo alla riduzione dei rifiuti attraverso il riutilizzo, il ricondizionamento e il riciclo dei materiali. Questa pratica non solo estende la vita utile dei prodotti ma rappresenta un comportamento sostenibile ampiamente adottato, conferendo valore al Paese, alle persone e all’ambiente.

È fondamentale distinguere l’economia di seconda mano dall’economia dell’usato. Nel primo caso, si tratta del passaggio di un prodotto, che non necessariamente è stato precedentemente utilizzato, da un proprietario all’altro. Al contrario, nell’economia dell’usato, il prodotto ha già avuto un utilizzo precedente. Questa distinzione sottolinea l’importanza di comprendere le diverse dinamiche che caratterizzano queste due modalità di commercio, ciascuna con il suo impatto distintivo sulla sostenibilità e sulla gestione delle risorse.

La sostenibilità alla base degli acquisti di seconda mano

In un contesto economico abbastanza critico e altalenante, gli italiani stanno abbracciando con entusiasmo la tendenza degli acquisti di seconda mano, evidenziando una crescente consapevolezza nei confronti della sostenibilità e della riduzione degli sprechi. Con un mercato in costante crescita, il futuro sembra promettente per l’usato, una pratica che va ben oltre il risparmio economico, trasformandosi in uno stile di vita responsabile e consapevole.


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