Quando sentiamo parlare di Intelligenza Artificiale pensiamo a una disciplina scientifica che appartiene al futuro. Eppure l’AI è nata decenni fa, quando la tecnologia non era così attuale come oggigiorno. L’Intelligenza Artificiale, infatti, nasce negli anni Cinquanta, esattamente nel 1956. Ma facciamo un passo indietro e scopriamo la storia dell’Intelligenza Artificiale, come e quando è nata e a chi dobbiamo il riconoscimento di averla inventata.

La storia dell’Intelligenza Artificiale: dagli anni ‘5o ad oggi

Quando parliamo della storia dell’Intelligenza Artificiale dobbiamo partire dagli anni ’50: nasce dal test di Alan Turing.

Si prosegue con gli approfondimenti delle prime teorie di reti neurali, di IA forte e di IA debole, con le prime applicazioni industriali degli anni ’80. E oggigiorno, tempi in cui l’Intelligenza Artificiale è ormai al centro delle strategie aziendali e delle nostre vite.

Alan Turing ha inventato l’Intelligenza Artificiale.

Quando è nata l’Intelligenza Artificiale? Nel 1956 con Alan Turing.


 

Si inizia a parlare di Intelligenza Artificiale negli anni Cinquanta. 

Si stava vivendo un momento storico di grande fermento scientifico. Nel 1956, al Darmouth College, si tenne un convegno al quale presero parte i maggiori esponenti dell’informatica: in quell’occasione si raccolsero i principali contributi sul tema dell’Intelligenza Artificiale, ponendo anche l’attenzione sugli sviluppi futuri.

Durante questo convengo emerse il talento di Alan Turing, considerato uno dei padri dell’informatica moderna: già nel 1936 aveva posto le basi per i concetti di calcolabilità, computabilità e la macchina di Turing. Nel 1950, infatti, Turing pubblicò l’articolo intitolato “Computing machinery and intelligence”, in cui proponeva quello che sarebbe divenuto noto come “test di Turing”.

Secondo questo test, una macchina poteva essere considerata “intelligent2e se il suo comportamento, osservato da un essere umano, fosse considerato indistinguibile da quello di una persona.

Grazie al lavoro di Turing, il tema dell’Intelligenza Artificiale ricevette una forte attenzione da parte della comunità scientifica e nacquero diversi approcci: fra tutti, i principali furono la logica matematica (per la dimostrazione di teoremi e l’inferenza di nuova conoscenza) e le reti neurali (nell’ultimo decennio la loro tecnologia è stata implementata e oggi vengono applicate nell’ambito del Deep Learning, un ramo del Machine Learning).

Cos’è l’Intelligenza Artificiale e perché oggi è così importante?

L’Intelligenza Artificiale costituisce un insieme di tecnologie diverse ma interconnesse tra loro, in modo da permettere alle macchine di “comprendere e agire” con livelli di intelligenza simili a quelli umani. Ma perché l’Intelligenza Artificiale oggi è così importante?

Intelligenza Artificiale: obiettivi e importanza

L’Intelligenza Artificiale è la tecnologia di base che consente dunque di simulare i processi dell’intelligenza umana attraverso la creazione e l’applicazione di algoritmi integrati in un ambiente di calcolo dinamico. L’obiettivo dell’Intelligenza Artificiale è quello di creare computer in grado di pensare e agire come un essere umano.

Per realizzare tale obiettivo sono necessari tre componenti

  • Sistemi di calcolo
  • Dati e sistemi per la gestione dei dati
  • Algoritmi avanzati.

Ecco dove risiede l’importanza dell’Intelligenza Artificiale: essa rappresenta la base di tutte le tecnologie di apprendimento informatico. Costituisce il pilastro fondamentale dei processi decisionali aziendali del futuro.

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