Cosa hanno in comune la Silicon Valley e Stoccolma? Senza dubbio, generazioni di società tecnologiche da miliardi di dollari. Dopo la Silicon Valley, la capitale svedese, infatti, produce il maggior numero di cosiddetti unicorni” pro capite di qualsiasi altra città mondiale. Con una popolazione di meno di 900.000 abitanti, Stoccolma ha dato vita a brand globali prolifici come Skype, Spotify, Minecraft e Candy Crush Saga.

Nel mondo degli affari, un unicorno è una startup privata valutata oltre 1 miliardo di dollari

Stoccolma, centro economico della Scandinavia e capitale commerciale della Svezia, ha perseguito attivamente una politica di sviluppo urbano compatto negli ultimi trent’anni. Ora è riconosciuta come una delle aree metropolitane di maggior successo in Europa, per il suo impegno per la sostenibilità e la sua attrattiva per i talenti e gli investimenti.

Dopo la Silicon Valley, Stoccolma è il posto nel mondo in cui sono nati più unicorni per numero di abitanti: 0,8 ogni 100.000 abitanti. 6 unicorni in tutto.

Se la San Francisco Bay Area, inclusa la Silicon Valley, è in cima alla lista globale della maggior parte degli unicorni con 1,4 ogni 100.000 abitanti, secondo Guemouri., Stoccolma segue a ruota con 0,8 ogni 100mila abitanti.

La ricetta segreta, ben descritta nel libro “Stockholm: The Tale of the Unicorn Factory” della European Investment Bank, include la tecnologia e la sua intersezione in un’ampia gamma di settori, dallo streaming musicale e giochi digitali al modo in cui paghiamo gli oggetti che acquistiamo. Le dinamiche si stanno anche evolvendo in meglio poiché i primi fondatori e sostenitori di questo processo in cui tecnologia è una parte cospicua, destinano parte della loro vasta ricchezza ad incentivare nuove  startup. Inoltre il KTH Royal Institute of Technologies (il politecnico di Stoccolma) e la Scuola di Imprenditorialità (Stockolm School of Entrepreneurship, www.sses.se) laureano ogni anno giovani talenti in grado di lanciare sul mercato sempre nuove startup. Inoltre il governo spinge per aumentare i laureati nelle discipline STEM (science, technology, engineering and mathematics).

Sede principale: il distretto industriale di Högdalen, a Sud di Stoccolma, un centro di eccellenza che ha come obiettivo attirare aziende da ogni parte del pianeta e fare in modo che venture capitalist, incubatori e business angels si interessino ai progetti più promettenti. Questo centro ospita team di ricerca e sviluppo nel riciclo, nella gestione dei rifiuti e nelle energie rinnovabili.

 

La storia

Negli anni del dopoguerra Stoccolma, come molti altri centri europei, ha subito gli effetti della deindustrializzazione. Le aziende sono fallite, i posti di lavoro sono andati perduti e i residenti dei centri urbani si sono trasferiti sempre più spesso nei comuni circostanti. Ma rispetto ad altre città, gli effetti non sono stati così gravi.  Dopo un trentennio in cui  la struttura urbana di Stoccolma si è evoluta di pari passo con i trasporti pubblici e i servizi essenziali, negli anni 2000 hanno iniziato ad arrivare  prestiti per investimenti sempre più concentrati sulla promozione del potenziale di innovazione latente della città, in particolare nel settore sanitario. Gli investimenti stanno aiutando la città a sfruttare il suo mix unico di istituzioni sanitarie, industria medica e competenze digitali e a migliorare le infrastrutture sanitarie a livello cittadino.

Oggi Stoccolma è una delle regioni urbane in più rapida crescita in Europa e, di conseguenza, sta assistendo a una domanda significativa da parte degli investitori.

Stoccolma è ora sede di alcune delle start-up in più rapida crescita in Europa. Nel 2010 Stoccolma è stata anche la prima città a ricevere il titolo di Capitale verde europea, grazie alla riduzione del 25% delle emissioni di carbonio rispetto ai livelli del 1990.

L’Europa terra di unicorni

Secondo l’ISPI, L’Europa conta oggi più di 120 unicorni: il 13% del totale globale, ben distante dal 51% degli Stati Uniti. Ma non dal 18% della Cina: in questo senso i 70 nuovi unicorni europei nati nel 2021 rispetto ai 74 dichiarati in Cina segnalano un livello di competitività simile. [fonte]

Curiosità sugli “unicorni”

  • Il termine “unicorno” è stato reso popolare per la prima volta nel 2013 dal venture capitalist Aileen Lee, scegliendo l’animale mitico per rappresentare la rarità statistica di tali iniziative di successo nell’articolo per techcrunch.com “Welcome to the Unicorn Club: Learning from Billion-Dollar Startups” .
  • Tra queste e ce ne sono alcune che superano i 10 miliardi di dollari di quotazione e altre che superano i 100 miliardi di dollari  e sono già diventati noti leader del settore, come il produttore aerospaziale SpaceX e lo sviluppatore ed editore di giochi Epic Games.
  • Il numero di unicorni è aumentato a causa dell’impennata degli investimenti in capitale di rischio, rendendo il 2021 un anno record per le startup private che hanno raggiunto lo status di unicorno.
  • Le aziende statunitensi dominano l’elenco degli unicorni, mentre le startup indiane hanno ricevuto più finanziamenti a causa della repressione cinese delle aziende tecnologiche. I software e i servizi fintech e Internet hanno prodotto il maggior numero di eccellenze.

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