Osservatorio • Habitat e Abitare 2025

Abitare in Italia 2025: meno popolazione, più nuclei unipersonali, case flessibili e sostenibili. Dati e visioni per architetti, designer e policy maker.

Di Gianni Bientinesi -CEO Business Intelligence Group  •

78%
Italiani in casa di proprietà
17 anni
Permanenza media nella stessa abitazione
96%
Case con spazio esterno (balconi/terrazzi/giardini)
72%
Intende fare lavori entro 12 mesi

L’Italia domestica: case piene, vite più piccole

La fotografia del 2025 mostra un Paese in cui oltre la metà dei nuclei è composta da una o due persone. Diminuiscono le famiglie tradizionali, crescono i single e le coppie senza figli: la casa diventa biografica, modellata sull’individuo più che sulla genealogia.

La stabilità resta un valore: superfici medie intorno ai 119 m² e lunghi cicli di vita domestica. Ma il significato del “possedere” si trasforma in curare e rigenerare gli spazi esistenti.

La casa come corpo: spazio, tempo, emozione

Colori chiari, materiali naturali, luce diffusa: il lessico dell’interno italiano racconta un bisogno di calma e controllo. Il minimalismo diventa protezione, la casa un rifugio psichico capace di assorbire il rumore del mondo.

“Il futuro è della casa flessibile: non più grande o piccola, ma giusta.”

Accanto alla privacy, riaffiora il desiderio di prossimità: balconi e terrazze tornano luoghi di relazione, mentre il confine tra interno ed esterno si assottiglia.

Abitare il futuro: piccoli spazi, grandi idee

Il trend che unisce gli italiani è chiaro: spazi adattivi, efficienti e connessi. La domotica abbraccia la sostenibilità, i moduli diventano scenografie mobili della vita quotidiana. La ristrutturazione evolve in gesto di cura: cappotti termici, bagni e cucine rigenerati, isolamento acustico e sicurezza.

La metamorfosi silenziosa della casa italiana

Dal co-housing alle microcase, dall’uso all’uso condiviso: il progetto domestico incorpora ibridazioni tra natura, tecnologia e memoria. Cucine come piazze, bagni come piccole spa, corridoi che diventano studi. L’architettura disegna prossimità e relazioni.

  • Efficienza energetica come nuovo status
  • Spazi esterni (96% delle abitazioni) come estensione vitale
  • Design responsabile: materiali naturali, circolarità, manutenzione attiva

Case longeve per un Paese che invecchia

Con l’aumento della popolazione over 65, l’abitare diventa ergonomico e inclusivo: passaggi ampi, differenze di quota ridotte, illuminazione orientata al benessere, sensori discreti e assistenza digitale. L’obiettivo non è solo “invecchiare a casa”, ma vivere meglio e più a lungo.

Epìlogo: abitare come forma di futuro

Flessibilità, sostenibilità, benessere: tre linee che riconfigurano la casa italiana. La qualità dell’abitare passa dalla rigenerazione più che dall’espansione, dal progetto di lungo periodo più che dall’urgenza del consumo. La casa torna a essere un atto culturale prima che edilizio.

Domande frequenti

Quali interventi migliorano di più la qualità dell’abitare?

Efficienza energetica (cappotto, serramenti, impianti), isolamento acustico, sicurezza domestica e flessibilità distributiva.

Cos’è una “casa flessibile” in pratica?

Spazi riconfigurabili (pareti mobili/armadiature), arredi trasformabili, impianti predisposti, domotica aperta, attenzione all’accessibilità.

Come cambia il design degli interni nel 2025?

Materiali naturali, palette chiare, texture tattili, ibridazione tra interno/esterno, tecnologie invisibili a supporto del benessere.

Fonti: Osservatorio “Habitat e Abitare 2025” (Business Intelligence Group).

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