Il numero di aziende, organizzazioni e istituzioni che utilizzano soluzioni basate sui big data è aumentato esponenzialmente negli ultimi anni, così come la quantità di dati raccolti.

Ci troviamo nel bel mezzo di una rivoluzione

Quanti sono i dati disponibili per analizzare dati utili riferibili anche alle strategie di marketing? Alcune stime parlano di una quantità totale di dati generati ogni giorno vicine a 10³⁰ byte! Un numero seguito da 30 zeri. Un numero enorme e ingestibile senza le nuove tecnologie di Intelligenza artificiale. Ma anche il modo in cui le organizzazioni utilizzano i dati per le proprie strategie stanno cambiando. E stiamo iniziando a riconoscere quanto possano essere rivoluzionari i metodi che vengono applicati.

I big data come bene economico: nuove opportunità commerciali

Le aziende del mondo digitale sono state tra le prime a intravedere l’enorme potenziale dell’analisi dei big data. L’uso dati  è utile nelle strategie commerciali anche se non sempre di facile implementazione. I miglioramenti che derivano dai big data di solito si esprimono sotto forma di operazioni più efficienti, migliore comprensione del comportamento dei consumatori, migliore gestione e innovazione nei prodotti. Possiamo già vedere i risultati dell’adozione dei dati in alcune aziende. Ad esempio aziende come Walmart o Amazon hanno migliorato l’esperienza di acquisto online con un motore di ricerca guidato dall’apprendimento automatico e dall’analisi del testo.

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Nuove carriere e occupazioni

Più le organizzazioni utilizzano i big data, più hanno bisogno di analisti che sappiano utilizzarli. I data scientist occupano posizioni di lavoro relativamente nuove. La domanda di questi esperti è aumentata tanto che si assiste a una vera e propria carenza di competenze. La conseguenza è che i data scientist al momento tra i professionisti più ricercati e meglio remunerati, tanto che la Harvard Business Review ha definito il loro lavoro il più sexy del secolo. I big data hanno sostanzialmente permesso il fiorire di carriere completamente nuove e promettenti.

Innovazioni per la salute

I big data non riguardano solo aspetti commerciali.  I dati possono essere anche utilizzati per applicazioni che siano collegate alla salute pubblica. L’obiettivo finale è quello di fornire assistenza sanitaria personalizzata. Con un conseguente trattamento migliore per ogni paziente. I dati possono essere trasferiti da un medico all’altro migliorando il rapporto medico paziente.

Combattere la povertà

Le organizzazioni no profit attraverso le nuove tecnologie sono già in grado di trovare aree in cui le persone traggano il massimo vantaggio dall’accesso a una migliore istruzione, servizi finanziari, infrastrutture sviluppate e servizi sanitari. Avere queste informazioni a portata di mano può aiutare negli sforzi nell’aiutare aree colpite da disastri naturali o catastrofi sanitarie. Possono anche aiutare le nazioni in via di sviluppo a combattere la corruzione del governo, che può causare livelli estremi di povertà e ostacolare i soccorsi.

Maggiore sicurezza e applicazione della legge: pluralismo e democrazia

La sicurezza rimane una delle principali preoccupazioni per aziende e organizzazioni. Considerando il numero di violazioni dei dati ogni anno, ci sono molte ragioni per preoccuparsi. La gestione oculata dei big data può aiutare a prevenire il verificarsi di violazioni di dati sensibili riducendo al minimo i danni. Allo stesso tempo, le forze dell’ordine possono ottenere un ulteriore aiuto dalla loro analisi. Se utilizzati in modo efficace, i big data possono prevedere dove è probabile che si verifichino i crimini in un dato momento, consentendo di avere agenti in loco in anticipo. Chi sta utilizzando questa strategia ha visto grandi risultati, come la riduzione dei furti e dei crimini violenti nella loro area.

Quando si tratta di tecnologia, il cambiamento è sempre in atto. I big data non fanno certo eccezione a questa regola. La capacità di utilizzarli è diventata più semplice con l’aumento del numero di fornitori sul mercato. Gli esempi indicati prima sono solo alcuni esempi dei cambiamenti in atto.

Per saperne di più su come i big data stanno cambiando il mondo

Per approfondire quanto abbiamo appena trattato consigliamo un agile libretto di facile lettura ma denso di importanti riflessioni. A cura di Marco DelMastro e Antonio Nicita.  (leggi l’estratto

https://www.amazon.it/data-stanno-cambiando-nostro-mondo/dp/8815283293?asin=B07RCBPGR6&revisionId=f3607d41&format=1&depth=1Un libro che affronta soprattutto i cambiamenti in corso nei rapporti di poter economico sui mercati intermediari delle piattaforme digitali globali, nella relazione tra concorrenza e innovazione, nei possibili rapporti di potere politico, in particolare con la capacità di influenzare la formazione dell’opinione pubblica, specie alla vigilia di importanti appuntamenti elettorali.https://www.businessintelligencegroup.it/perche-i-big-data-sono-importanti-per-una-azienda/

La profilazione e lo scambio dei dati offrono nuove opportunità, ma pongono anche alcune rilevanti domande. La cessione del dato è una transazione economica che certifica la natura proprietaria del dato o è solo una manifestazione del consenso che ne delega il trattamento, pur entro certi limiti?

Siccome i dati sono il “nuovo petrolio” e aziende come Google, Facebook (ora Meta) e Amazon si stanno arricchendo dallo scambio di informazioni astrate dai big data, urge una risposta a questi interrogativi.

Marco Delmastro è direttore del Servizio economico-statistico dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM). Mentre Antonio Nicita  (www.antonionicita.it) è commissario Agcom dal 2014 al 2019 e insegna Politica economia alla Sapienza – Università di Roma e all’Università Lumsa.

 

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