L’exit strategy coincide con quel momento di vita di una start up in cui è possibile uscire dall’investimento fatto cedendo in toto o in parte la società stessa. E recuperando così le cifre investite, ricavando anche degli utili.

Vediamo allora di seguito nel dettaglio come funziona l’exit strategy.

Exit strategy: che cos’è?

L’espressione exit strategy, o strategia d’uscita è molto utilizzata in diversi ambiti. Da quello politico, a quello militare, all’impresa. L’exit strategy comprende quindi una serie di mosse strategiche, che indicano la possibile via da percorrere per uscire dalle secche o dai rischi di una condotta precedente.
Ma, nel settore delle start up, quando si parla di strategia di uscita si fa riferimento alla scelta di startupper e altri finanziatori di uscire dall’investimento. Cedendo le quote totali della società o una parte di esse, ad altri soggetti.

Come funziona la exit strategy delle start up

Nell’ambito delle startup mettere in atto la exit strategy significare realizzare un piano di azioni utili all’investitore, all’imprenditore, allo startupper, o a qualunque altro soggetto abbia investito nell’impresa per liquidare la propria posizione.

La strategia d’uscita applicata alle start up raramente assume un valore negativo. Perché nella maggior parte dei casi è una strategia che viene adottata al raggiungimento di determinati obiettivi di business, proprio per rientrare dell’investimento fatto e per raccogliere utili.
Infatti avviare una exit strategy significa vendere le proprie quote ad altri investitori, che a loro volta avranno tutto l’interesse ad entrare in una società che produce utili.

Quello che fa realmente la differenza quando si arriva a mettere in atto la strategia d’uscita, è se la stessa è stata pianificata in fase di business plan. La exit strategy deve essere sempre prevista già a partire dal business plan. In fase preliminare di avvio della start up è fondamentale prevedere l’evoluzione della stessa, e quindi anche le implicazioni che ci saranno sul fronte degli investitori.

Le tipologie di exit strategy

Ci sono diverse tipologie di exit strategy. Le principali sono le seguenti:

  • Acquisizione;
  • Fusione ed acquisizione, o M&A (Mergers & Acquisitions);
  • Mercato azionario (IPO, Initial Public Offering);
  • Acqui-hires;
  • Chiusura.

Vediamo nel dettaglio come funzionano allora queste tipologie di strategia d’uscita.

strategie uscita startup

strategie d’uscita per startup – Photo by Rayson Tan on Unsplash

Acquisizione

L’acquisizione è la formula di exit strategy più diffusa e si verifica quando la startup viene venduta, e di conseguenza acquisita da un’altra società.
Spesso in questa casistica la start up continua quindi con il proprio core business, e anche con lo stesso personale, che viene assorbito dalla nuova azienda. Tra gli obiettivi principali delle acquisizioni:

  • eliminare dal mercato un potenziale competitor
  • acquisire il know-how della startup
  • assumere il controllo su un prodotto/servizio innovativo o di particolare interesse per l’azienda

Fusione ed acquisizione (M&A, Mergers & Acquisitions)

La strategia d’uscita nota con il termine inglese di Mergers & Acquisitions, Fusione e Acquisizione consiste in una fusione tra due società. Nella maggior parte dei casi questa strategia viene messa in atto quando si ha l’obiettivo di avere il controllo su un prodotto/servizio e non di eliminare dal mercato un competitor.

L’esempio più classico è quello che è accaduto tra Facebook e Whatsapp. Nel 2014 Facebook infatti ha acquisito Whatsapp, ma Whatsapp ha mantenuto la sua identità e la sua funzione.

IPO, Initial Public Offering o mercato azionario

La scelta del mercato azionario come exit strategy solitamente è adottata quando la start up raggiunge importanti livelli ed è pronta ad entrare appunto nel mercato azionario. E quindi a vendere le proprie azioni.

Acqui-hires

La exit strategy di acqui-assunzione, dall’ingelse acquisition (acquisizione) e hires (assunzione) si verifica quando una azienda è interessata ad acquisire non tanto il prodotto/servizio, quando piuttosto le competenze e le professionalità che vi lavorano. In questi casi, dopo un primo periodo di assestamento della exit strategy, l’azienda utilizzerà il team acquisito per il proprio core business. E di conseguenza terminerà definitivamente l’attività per la quale era nata la start up.

Chiusura

Anche se, come abbiamo detto precedentemente, in ambito start up si verifica raramente, tra le varie tipologie di exit strategy esiste comunque anche la dichiarazione di fallimento. E quindi la chiusura dell’attività.

Nota anche con il termine di bankruptcy, questa strategia d’uscita prevede la liquidazione totale. Le motivazioni possono essere diverse, dalla risposta negativa del mercato, a problemi legali, a mancanza di finanziamenti per portare avanti l’attività, a problemi personali degli startupper.

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