Un “dinosauro” all’Onu: «Non scegliete l’estinzione». L’appello diventa virale e fa il giro del mondo

«State andando incontro ad un disastro climatico globale e cosa fate? Ogni anno, il mondo spende 423 miliardi di dollari per proseguire con i combustibili fossili. È come se noi, milioni di anni fa, avessimo speso miliardi per investire in meteoriti»

L’Onu affida il suo messaggio urgente per salvare il Pianeta al dinosauro Frankie: assediato il quartier generale Onu

L’UNDP, United Nations Development Programme, ha messo online sui propri canali social un video e un sito web per sensibilizzare l’opinione pubblica riguardo l’importanza di una celere inversione di rotta nelle politiche economiche ed ambientali delle grandi potenze economiche mondiali

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Durante l’irruzione nella sede delle Nazioni Unite, il dinosauro Frankie, sale sul podio per arringare i delegati ad agire in tempo.

Onu, dinosauro Frankie: “Non scegliete l’estinzione”

Essere in via di estinzione è una brutta cosa. Provocare la propria estinzione è la cosa più ridicola che io abbia mai sentito in 70 milioni di anni” esordisce Frankie. “Almeno noi avevamo un asteroide, qual è invece la vostra scusa?“, chiede provocatoriamente il dinosauro alla platea. “Sovvenzionare le energie fossili significa crearsi la fossa da soli“, prosegue Frankie, ricordando ai leader mondiali che la ripresa post pandemia serve a investire nella green economy. “Ecco la mia idea folle: non scegliete l’estinzione. Salvate la vostra specie, prima che si troppo tardi“, conclude il dinosauro tra gli applausi.

Il mondo spende ogni anno 423 miliardi di dollari per sovvenzionare i combustibili fossili per i consumatori. Petrolio, elettricità generata dalla combustione di altri combustibili fossili, gas e carbone. Questo è quattro volte l’importo richiesto per aiutare i paesi poveri ad affrontare la crisi climatica. È anche uno dei punti critici in vista della conferenza globale sul clima COP26 la prossima settimana. I dati provengono da una nuova ricerca del Programma di sviluppo delle Nazioni Unite (UNDP).

L’importo speso direttamente per questi sussidi potrebbe pagare le vaccinazioni COVID-19 per ogni persona nel mondo. O pagare tre volte l’importo annuale necessario per sradicare la povertà estrema globale. Quando i costi indiretti, compresi i costi per l’ambiente, vengono presi in considerazione in questi sussidi, la cifra sale a quasi 6 trilioni di dollari. Questi ultimi sono i dati pubblicati di recente dal Fondo monetario internazionale (FMI).

Invece, l’analisi dell’UNDP evidenzia che questi fondi, pagati dai contribuenti, finiscono per aggravare le disuguaglianze e ostacolare l’azione sui cambiamenti climatici.

Il principale contributore all’emergenza climatica è il settore energetico che rappresenta il 73% delle emissioni di gas serra causate dall’uomo. Le riforme delle sovvenzioni ai combustibili fossili contribuirebbero a ridurre le emissioni di CO2 e andrebbero a beneficio della salute e del benessere umano: Sono anche un primo passo verso una corretta determinazione del prezzo dell’energia.

Ma l’analisi dell’UNDP mostra che le riforme dei sussidi ai combustibili fossili possono anche essere ingiuste e dannose per le famiglie e la società se sono progettate in modo inadeguato. Mentre i sussidi ai combustibili fossili tendono ad essere uno strumento ineguagliabile – poiché la parte del leone dei benefici si concentra tra i ricchi – questi sussidi rappresentano anche una parte importante dei redditi dei poveri che altrimenti dovrebbero essere pagati per il consumo di energia. La rimozione dei sussidi ai combustibili fossili potrebbe quindi facilmente diventare una strategia di impoverimento del reddito e dell’energia. Ciò contribuisce a rendere difficile la riforma dei combustibili fossili e impone una barriera fondamentale alla transizione verso fonti di energia pulite e rinnovabili.

La campagna Don’t Choose Extinction presenta una piattaforma di intelligenza collettiva, il Global Mindpool, per aiutare ad affrontare le questioni più importanti del nostro tempo. Collegando approfondimenti da tutto il mondo – sull’emergenza climatica, la crisi della natura e la disuguaglianza – il Global Mindpool sosterrà l’UNDP per informare e attrezzare meglio i responsabili politici nel governo, nella società civile e nel settore privato.

Per ulteriori informazioni sulla campagna “Non scegliere l’estinzione”, visita www.dontchooseextinction.com

L’UNDP è la principale organizzazione delle Nazioni Unite che lotta per porre fine all’ingiustizia della povertà, della disuguaglianza e del cambiamento climatico. Lavorando con la nostra vasta rete di esperti e partner in 170 paesi, aiutiamo le nazioni a costruire soluzioni integrate e durature per le persone e il pianeta.

La sostenibilità aziendale come vantaggio competitivo

Oggi i consumatori sono molto sensibili e attenti a tutto ciò ruota attorno al tema della sostenibilità. È fondamentale quindi per le aziende tenere conto di questi fattori che condizionano le scelte d’acquisto.

Inoltre anche la normativa è cambiata e ormai in tutti i settori è richiesto il rispetto di determinate norme e parametri legati ai temi della sostenibilità, nonché una comunicazione più trasparente nei confronti dell’utente finale. Quindi comunicare le politiche di sostenibilità aziendale può tradursi a tutti gli effetti in un vero e proprio vantaggio competitivo. Perché la scelta del cliente finale su un prodotto di un’azienda rispetto a un altro diretto concorrente è legato anche alle scelte aziendali su questi temi.

E infatti sempre più spesso si parla di green marketing o marketing sostenibile.