Intelligenza Artificiale e Professioni: il 9 dicembre 2025 in Bocconi la presentazione del libro “Supervisor, i professionisti dell’AI”

Milano, Università Bocconi – Libreria EGEA

Libro a cura di Filippo Poletti | Contributo di Gianni Bientinesi, CEO Business Intelligence Group

L’Intelligenza Artificiale negli studi professionali non è più una prospettiva futura, ma una realtà operativa che sta trasformando in profondità il lavoro di avvocati, commercialisti, consulenti, medici, ingegneri e professionisti della comunicazione.
Una rivoluzione silenziosa che sta ridisegnando ruoli, competenze e modelli organizzativi.

Di questo è stato discusso  lunedì 9 dicembre 2025 a Milano, presso la Libreria EGEA dell’Università Bocconi, in occasione della presentazione del libro:

“Supervisor, i professionisti dell’AI”a cura di Filippo Poletti

Il volume è dedicato a come introdurre l’Intelligenza Artificiale negli studi professionali in modo concreto, sicuro e strategico.

Tra gli autori figura Gianni Bientinesi, CEO di Business Intelligence Group, che ha curato il contributo dedicato a:

  • adozione dell’AI negli studi professionali;
  • modelli organizzativi;
  • governo del dato;
  • impatti su leadership e processi decisionali.

Intelligenza Artificiale: non solo tecnologia, ma cambio di paradigma

L’AI non rappresenta un semplice avanzamento tecnologico. È un cambio di paradigma che riguarda:

  • il modo di lavorare;
  • la gestione delle competenze;
  • il rapporto con il cliente;
  • la struttura dei processi decisionali.

L’automazione sposta il valore verso ciò che resta profondamente umano: interpretazione, relazione, giudizio, responsabilità, visione strategica.

L’Intelligenza Artificiale non sostituisce i professionisti, ma sostituisce le attività ripetitive, standardizzabili e prevedibili. Il vero rischio non è l’AI, ma l’inazione.


Studi legali e commerciali: come cambia il lavoro con l’AI

Avvocati e notai

Nel mondo legale l’AI è già utilizzata per:

  • analisi automatica dei documenti;
  • revisione contrattuale;
  • ricerca giurisprudenziale;
  • supporto alle previsioni sugli esiti giudiziari.

Restano però insostituibili l’empatia, la mediazione, la capacità di negoziazione e la responsabilità decisionale.

Commercialisti e consulenti fiscali

Negli studi dei commercialisti l’AI automatizza:

  • contabilità;
  • bilanci;
  • flussi di cassa;
  • scadenze fiscali.

Il commercialista evolve da esecutore a consulente strategico per imprese e famiglie, capace di interpretare i dati e guidare le decisioni.


Il Supervisor dell’Intelligenza Artificiale: la nuova figura professionale

Il libro introduce la figura del Supervisor dell’AI, il professionista che:

  • governa i sistemi intelligenti;
  • valida i risultati degli algoritmi;
  • interpreta l’impatto dell’AI su processi e decisioni;
  • integra le soluzioni di AI nei flussi di lavoro.

Secondo Gianni Bientinesi, l’introduzione dell’AI negli studi professionali è prima di tutto una trasformazione culturale e organizzativa, non solo tecnologica.

Diventano quindi centrali competenze come:

  • data governance;
  • leadership digitale;
  • controllo del rischio;
  • responsabilità etica.

Innovazione e Intelligenza Artificiale: fiducia condizionata in Italia (Dati 2025)

Il rapporto degli italiani con l’innovazione è caratterizzato da una fiducia selettiva e consapevole. I dati 2025 mostrano un atteggiamento aperto, ma anche molto attento agli impatti sociali, etici e regolatori dell’AI.

Impatto positivo percepito

  • 43%: salute e cura delle persone;
  • 38%: ambiente e sostenibilità;
  • 24%: lavoro e sviluppo economico.

Principali timori

  • 44%: uso improprio dei dati personali;
  • 38%: disinformazione e manipolazione algoritmica;
  • 37%: mancanza di trasparenza nelle regole.

Trend rispetto al 2021

Rispetto al 2021, la fiducia nella tecnologia cresce di 5 punti, ma aumenta anche la consapevolezza dei rischi.
La tecnologia è accettata solo se resta “a misura d’uomo”, con:

  • controllo umano dei processi;
  • regole chiare e trasparenti;
  • principi etici condivisi.

È una visione pienamente coerente con il messaggio del libro “Supervisor, i professionisti dell’AI” e con il contributo di Gianni Bientinesi, che sottolinea l’importanza di una supervisione professionale dell’Intelligenza Artificiale negli studi legali, fiscali e consulenziali.


Il collegamento con il Dossier “RI-GENERAZIONE 2025”

La presentazione del libro in Bocconi si inserisce nel percorso avviato da Business Intelligence Group con il Dossier “RI-GENERAZIONE 2025”, dedicato a:

  • futuro del lavoro e nuove competenze;
  • rigenerazione dei profili professionali;
  • uso responsabile dell’Intelligenza Artificiale;
  • trasformazione digitale sostenibile per imprese e studi professionali.

Il messaggio è chiaro: l’AI non va subita, ma governata, con metodo, visione e responsabilità.


Il futuro delle professioni: umano + Intelligenza Artificiale

Le competenze chiave del futuro non saranno solo tecniche. Il vero vantaggio competitivo dei professionisti sarà dato da:

  • pensiero critico;
  • empatia e capacità relazionale;
  • creatività applicata ai problemi complessi;
  • capacità decisionale in contesti incerti;
  • responsabilità nell’uso degli strumenti di AI.

Secondo Gianni Bientinesi di BIG, il professionista del futuro non sarà sostituito dall’AI, ma sarà potenziato dall’AI, se saprà:

  • guidare gli algoritmi;
  • controllarne i risultati;
  • interpretare correttamente i dati;
  • governare l’innovazione in chiave etica e “a misura d’uomo”.

L’intelligenza artificiale non è una minaccia alle professioni, ma una prova di maturità per il mondo del lavoro. Come ogni grande innovazione, non elimina il valore umano: lo ridistribuisce.

Quello che sta cambiando non è il lavoro in sé, ma il modo in cui creiamo valore. Le attività ripetitive, standardizzabili e a basso contenuto decisionale verranno progressivamente automatizzate — ed è un bene. Liberano tempo, risorse ed energie che possono (e devono) essere reinvestite in competenze ad alto impatto: analisi, strategia, creatività, relazione, visione.

La vera sfida non è tecnologica, è culturale. Le aziende e i professionisti che pensano di poter “resistere” all’AI sono già in ritardo. Chi invece sceglie di governarla, integrandola nei processi e formando le persone, costruirà un vantaggio competitivo duraturo.

Come Business Intelligence Group, vediamo ogni giorno che l’AI funziona quando è al servizio dell’intelligenza umana, non quando la sostituisce. I migliori risultati arrivano dall’incontro tra dati, algoritmi e competenze di dominio. Senza quest’ultimo elemento, l’AI è solo calcolo; con esso, diventa decisione.

Il futuro delle professioni non sarà “uomo contro macchina”, ma uomo aumentato dalla macchina. E come in ogni trasformazione profonda, vincerà chi investe oggi in formazione, pensiero critico e capacità di adattamento.

L’intelligenza artificiale non ci chiede di essere meno umani.
Ci chiede, finalmente, di esserlo di più.