Essere ricchi dipende solo dai soldi! Ecco il patrimonio e i soldi in banca necessari per essere considerato benestante.

Soldi in banca: quanti averne per essere benestante? In Italia ci sono più di 6 milioni di persone che potrebbero essere considerate ricche. Ma cos’è che caratterizza questo status?

Quando ci si può considerare benestanti?

Rispondere a questa domanda non è assai semplice! In generale per essere considerato benestante nel settore della finanza e del lusso, in Italia e nel mondo, è necessario disporre di un patrimonio netto di oltre 1,2 milioni di euro.

In particolare, le persone con tali patrimoni e attività finanziarie sono definite HNWI – High Net Worth Individual. E in Italia si identificano con tutti quelli che superano il mezzo milione di dollari, con un valore medio di 760.000 euro.

Gli interessi su questo tipo di conti deposito non sono niente male. Basti pensare che il tasso di interesse annuo del 3,27% su un milione di euro è pari a 2.725 euro lordi al mese.

Inoltre, secondo una ricerca, il 75% dei benestanti italiani sarebbe disposto ad investire i propri capitali privati per fronteggiare la crisi causata dal Covid-19 e favorire la rinascita economica dell’Italia.

Soldi in banca benestante

Soldi in banca quanti averne per essere benestante – pexels toni cuenca

I soldi in banca di un benestante italiano

Assodato che per essere considerato benestante è necessario un patrimonio superiore al milione di euro, quanti sono i benestanti italiani che hanno un deposito di soldi in banca che supera il milione di euro? Secondo i dati rilevati dal Sole 24Ore tra i contribuenti italiani si contano 3.637 milionari.

In particolare, i contribuenti a dichiarare tra:

  • 0 e 15.000 euro sono 17,2 milioni,
  • 15.000 e 29.000 euro sono 14,5 milioni,
  • 29.000 e 55.000 euro sono 6,9 milioni,
  • 55.000 e 100.000 euro sono 1,4 milioni,
  • 100.000 e 300.000 euro sono 461 mila.

Mentre, i contribuenti che dichiarano più di 300.000 euro sono 41 mila.

Soldi in banca: l’italiano è benestante?

Grazie a questi interessanti dati è stato possibile calcolare quanti soldi in banca gli italiani. In media ogni conto deposito è di 14.981 euro in crescita rispetto ai 14.002 del 2019.

Invece, considerando i valori più bassi, i conti inferiori ai 12.500 euro sono mediamente pari a 2.221 euro.

Invece, i depositi in c/c, pronti contro termine e certificati di deposito, ovvero titoli di Stato od obbligazionari venduti di solito dalle banche agli investitori con l’accordo di riacquistarli ad una scadenza breve, che non supera i 12 mesi, ad un prezzo maggiorato e prefissato sono aumentati di oltre 103 miliardi di euro rispetto a ottobre 2020 (+6%).

Soldi in banca benestante

Soldi in banca quanti averne per essere benestante – pexels mont photographs

Soldi in banca: quanti ne servono per vivere bene in Italia?

In Europa il salario medio lordo si attesta intorno ai 37,4 mila euro lordi annui. Tuttavia, nonostante in Francia lo stipendio di un dipendente superi i 40,1 mila euro, e in Germania arrivi oltre i 44,5mila, in Italia è ancora sotto i 30mila euro e in Spagna è di 27.494 euro.

Un buon reddito per vivere bene in Italia, considerando una coppia con due figli dovrebbe essere compreso tra i 3.000 e i 3.500 euro al mese. Tuttavia, stando all’ultima rilevazione dell’Istat lo stipendio medio degli italiani è pari a 1327 € mensili, e soprattutto i più giovani hanno dichiarato di ricevere mensilmente dai propri genitori un’integrazione di circa 280 euro. Pertanto, per vivere bene da soli occorrono 1500 euro al mese.

Tuttavia, per essere del tutto tranquilli ed avere la possibilità di fronteggiare in maniera dignitosa anche lunghi periodi di disoccupazione bisognerebbe avere almeno un po’ di soldi in banca. In particolare, sarebbe necessaria una liquidità sul conto pari a 10.000 euro.

Depositare i soldi in banca risparmiando

Nonostante la consapevolezza di alcuni di non poter divenire benestanti, una buona attitudine da sviluppare già dai primi anni di lavoro è la capacità di risparmio. A questo proposito mettere da parte il 20% del proprio stipendio con regolarità è fondamentale per crearsi un fondo personale da cui attingere nei periodi di crisi economica e di emergenza, o utile ad aprire un contratto di mutuo.

Chi, per esempio, guadagna 2000 euro al mese potrebbe mettere da parte periodicamente 400 euro. In questo modo a 40 anni, contando su un’entrata media annua di circa 30.000 euro, i soldi in banca sarebbero orientativamente pari a tre volte la retribuzione annua. In poche parole, a 40 anni, dopo aver messo da parte con regolarità il 20% del proprio stipendio, i soldi in banca raggiungono un importo pari a tre volte lo stipendio annuale.

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