Oltre la Generazione Alpha: nasce la Generazione Beta e cambia il paradigma sociale e di mercato

Per anni il dibattito sociologico, demografico e di marketing si è concentrato sulla Generazione Z e, più recentemente, sulla Generazione Alpha. Tuttavia, con il 2025 si apre una nuova fase generazionale: quella che diversi istituti di ricerca internazionali hanno iniziato a definire Generazione Beta.

Una generazione ancora tutta da osservare, ma già cruciale per comprendere le trasformazioni profonde che attendono società, imprese e sistemi economici nei prossimi decenni.


Chi è la Generazione Beta

Con il termine Generazione Beta si indicano i nati a partire dal 2025, figli prevalentemente di Millennials e di membri più maturi della Generazione Z.

A differenza delle generazioni precedenti, i Beta non nasceranno semplicemente “in un mondo digitale”, ma in un ecosistema tecnologico pervasivo, in cui intelligenza artificiale, automazione, ambienti virtuali e sistemi predittivi saranno elementi strutturali della vita quotidiana.

In sintesi: non è solo una nuova etichetta anagrafica, ma un cambio di paradigma generazionale.


Il contesto che li plasma

Ogni generazione è il prodotto del proprio tempo. La Generazione Beta crescerà in un contesto segnato da cinque fattori chiave:

  • Intelligenza artificiale diffusa: l’AI non sarà uno strumento, ma un ambiente (tutor educativi, assistenti decisionali, sistemi creativi e predittivi).
  • Iper-automazione: molte professioni cambieranno o scompariranno; si ridefinirà il concetto stesso di “lavoro”.
  • Crisi climatica strutturale: non più emergenza, ma condizione permanente con cui convivere.
  • Identità fluide e personalizzate: identità sociali e digitali sempre più modulari.
  • Globalizzazione digitale asimmetrica: meno confini fisici, nuove disuguaglianze di accesso a dati e infrastrutture.

Cosa rende la Generazione Beta diversa dalle precedenti

Se i Millennials sono stati la generazione della connessione, la Gen Z quella della velocità, la Gen Alpha quella dell’immersività, la Generazione Beta sarà la generazione della co-evoluzione uomo–macchina.

Tratti distintivi attesi

  • Pensiero aumentato: abitudine a delegare parte dell’elaborazione cognitiva a sistemi intelligenti.
  • Creatività assistita: non “creare da zero”, ma progettare insieme all’AI.
  • Relazione funzionale con la tecnologia: meno fascinazione, più integrazione.
  • Valore del tempo superiore al possesso.
  • Bassa tolleranza per incoerenze di brand, istituzioni e organizzazioni.

Le implicazioni per marketing e business

Per le aziende, la Generazione Beta rappresenta una discontinuità, non un semplice nuovo target.

Quattro cambiamenti strategici da considerare

  1. Fine del marketing tradizionale: messaggi unidirezionali e purpose non autentici verranno smascherati.
  2. Centralità dell’esperienza adattiva: prodotti e servizi dovranno personalizzarsi in tempo reale.
  3. Brand come sistemi: conterà come “funziona” un brand, non cosa dichiara.
  4. Dati = fiducia: trasparenza e governance dei dati saranno fattori competitivi primari.

Una generazione che obbliga a ripensare tutto

La Generazione Beta non cambierà solo il marketing. Metterà in discussione:

  • modelli educativi
  • organizzazione del lavoro
  • concetto di competenza
  • leadership
  • rapporto tra umano e artificiale

Per questo, anticiparne i comportamenti oggi può diventare un vantaggio strategico per chi opera in ambito business, innovazione e policy.


Conclusione: perché parlarne ora

Potrebbe sembrare prematuro parlare di una generazione appena nata. In realtà è l’opposto: le decisioni strategiche di oggi stanno costruendo il mondo in cui la Generazione Beta crescerà — e la Generazione Beta determinerà il mercato di domani.

Insight BIG: comprenderla in anticipo non è esercizio teorico, ma intelligenza competitiva.