Lo studio di Business Intelligence Group per Grenke: oltre ad una buona retribuzione, anche flessibilità e smart working

Secondo la ricerca condotta a inizio giugno da Business Intelligence Group (BIG) per Grenke, non solo una buona retribuzione, ma anche flessibilità e smart working è ciò che gli italiani ricercano all’interno del contesto lavorativo.

Si è tenuto il giorno 17 giugno l’incontro tra esperti e manager del settore, nella sede di Grenke Italia e ha visto la partecipazione di Fabiana Carioli (People Experience Director Grenke Italia), Filippo Poletti (giornalista, docente, LinkedIn Top Voice), Valentina Marini (consulente, formatrice e autrice), Luca Furfaro (consulente del lavoro e autore), Gianni Bientinesi (CEO Business Intelligence Group) e Paola Ambrosino (CEO SEC Newgate Italia).

Oggi le persone non cercano solo retribuzioni soddisfacenti, ma inclusione, flessibilità sugli orari e un buon equilibrio tra vita-lavoro, per avere una qualità della vita e un benessere migliore.

I dati emersi della ricerca e la differenze tra le generazioni

Dalla ricerca condotta emerge infatti come il 97,3% degli italiani consideri la retribuzione un aspetto importante. Il valore attribuito allo stipendio varia tra le generazioni: per i boomers (99,5%) rappresenta soprattutto stabilità economica e riconoscimento sociale, mentre per la generazione Z (91,4%) è percepita come uno strumento per raggiungere i propri obiettivi personali, più che come un traguardo in sé.

Le persone vogliono sentirsi parte di una organizzazione che investa su di loro e riconosca il loro valore, offrendo un percorso di crescita. Sostenere lo sviluppo professionale non si tratta solo di offrire corsi o piani di carriera.

Creare un ambiente in cui apprendere è parte integrante del lavoro quotidiano. Lo sviluppo professionale risulta essere fondamentale per il 92,1% degli italiani, soprattutto tra i boomers (93,3%), che cercano percorsi chiari di crescita e apprendimento continuo.

Anche la cultura aziendale è una componente cruciale per il 92,1% del campione. Nello specifico, i boomers, la generazione X e i millenials privilegiano un clima lavorativo positivo e collaborativo per il 94,1%. Per la generazione Z, la cultura aziendale deve essere inclusiva e valorizzare le diversità.

Inoltre, il 95% della gen Z e in generale per 91,2%, vorrebbe una maggiore flessibilità negli orari di lavoro per una migliore gestione del tempo, una maggiore autonomia quotidiana e adattare il lavoro al proprio ritmo di vita, migliorando concentrazione, produttività e benessere psicofisico.

Il bilanciamento tra lavoro e famiglia è diventato centrale nella scelta del lavoro

Il work-life balance è diventato centrale nella valutazione della qualità del lavoro: per molti, soprattutto tra i più giovani, rappresenta una condizione irrinunciabile per scegliere o rimanere in un’azienda. L’equilibrio tra vita privata e professionale è considerato fondamentale dall’89,4% dei lavoratori, con una percentuale ancora più alta tra le donne (91,1%) e i millennials (92,4%).

Per le nuove generazioni, questo equilibrio ha assunto un’importanza spesso superiore rispetto alla carriera tradizionale, rappresentando un nuovo indicatore di benessere lavorativo.

Infine, lo smart working, sdoganato dal covid 19, oggi assume un ruolo importante per il 63,1% degli intervistati, soprattutto per i più giovani: per il 76,8% della generazione Z e per il 53,2% dei boomers.

A livello manageriale, invece, il dato scende al 47,7%, temendo ripercussioni sulla collaborazione interna e sul senso di appartenenza. Questa preoccupazione e resistenza allo smart working richiama l’esigenza di rinnovare i modelli di leadership e costruire nuove forme di collaborazione meno legate alla presenza fisica.

Dai risultati della ricerca risulta chiaro come le priorità delle persone stiano cambiando rapidamente. Le organizzazioni che sapranno ascoltarle, evolversi e costruire ambienti di lavoro flessibili, inclusivi e orientati allo sviluppo saranno quelle capaci di attrarre collaboratori talentuosi nel lungo periodo.

Il lavoro non è più solo luogo di produzione, ma vuole essere uno spazio di condivisione, crescita e benessere. La sfida è trovare un equilibrio tra la flessibilità che le persone desiderano e la solidità di cui le aziende hanno bisogno, in modo da trasformare il lavoro in un’opportunità sostenibile per tutti, rispondendo alle esigenze delle persone e, al tempo stesso, generando valore per l’azienda.

Le aziende non possono più permettersi di ignorare le priorità dei collaboratori. La ricerca condotta da Business Intelligence Group fa riflettere sull’urgenza di valutare nuovi approcci lavorativi e sull’importanza del ruolo della ricerca nell’individuare e intercettare i nuovi bisogni personali e sociali delle persone. Solo la ricerca, attraverso l’analisi in profondità e l’analisi di dati, consente di intercettare i cambiamenti e le trasformazioni attuali nel contesto lavorativo.