Dal consumo alla rigenerazione: i centri commerciali come nuovi laboratori sociali
Negli anni Ottanta e Novanta, il centro commerciale era il simbolo della modernità e del benessere diffuso: spazi climatizzati, ordinati, rassicuranti. Oggi quel modello mostra i suoi limiti. Dopo il Covid-19, l’Italia sta ripensando come vivere, acquistare e relazionarsi.
Due tendenze emergono con chiarezza:
- la fine della crescita estensiva dei centri commerciali;
- la trasformazione valoriale tracciata dal Dossier Ri-Generazione 2025, curato da Gianni Bientinesi e dal Business Intelligence Group (BIG).
1. Il superamento del “non-luogo”: nascita dei centri commerciali di prossimità
Dai “non-luoghi” alla prossimità urbana
Per la sociologia classica, i centri commerciali erano “non-luoghi” (Marc Augé, 1992): spazi senza identità, nati per un consumo impersonale. Oggi questo paradigma si incrina.
Secondo La Repubblica (ottobre 2025) e CNCC-EY:
- in Italia esistono 1.001 centri commerciali attivi;
- solo 16 sono classificati “AAA”;
- il 64% appartiene alle categorie di prossimità (B e BB), integrate nei territori;
- tra il 2024 e il 2025 sono state aperte solo 4 nuove strutture, ma oltre 30 sono state riqualificate.
Conclusione: non si costruisce più in estensione, ma in profondità di senso. Il centro commerciale evolve da spazio del consumo a spazio della relazione.
2. L’Italia della Ri-Generazione: nuovi valori, nuovi bisogni
Un Paese che riscrive la sua scala di valori
Il Dossier Ri-Generazione vs Pre-visione 2025 – presentato alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa – fotografa un’Italia diversa. Basato su oltre 10.000 interviste (2020–2025), l’Osservatorio evidenzia un passaggio culturale: dalla sopravvivenza alla consapevolezza e comunità.
I dati chiave dell’Osservatorio Ri-Generazione 2025
- Salute e benessere personale: 39% (+4 punti rispetto al 2024)
- Contatto con la natura: 38%
- Tempo di qualità con amici e familiari: +30%
- Consumo responsabile: 36% privilegia prodotti durevoli, 37% il “Made in Italy”, 25% la sostenibilità ambientale
«La rigenerazione non è un ritorno al passato, ma una nuova normalità — spiega Gianni Bientinesi. Le persone vogliono essere protagoniste, non spettatrici. Cercano senso, comunità e autenticità.»
Nasce così la Piramide della Ri-Generazione, dove ai bisogni primari si affiancano significato, appartenenza e fiducia.
3. Centri commerciali e capitale sociale: nuove piazze per la comunità
Dai mall ai presìdi civici
La rigenerazione sociale impone una rigenerazione degli spazi. I centri commerciali di prossimità assumono funzioni civiche: coworking, aree studio, spazi culturali, servizi sanitari o digitali.
Come ricorda Robert Putnam, “la qualità della vita collettiva dipende dai legami di fiducia e reciprocità”. Nel post-Covid, i mall diventano piazze private con funzione pubblica: luoghi di connessione e capitale sociale.
Il punto di vista sociologico
Sharon Zukin (Naked City, 2010) lo aveva previsto: le città globali perdono piazze autentiche e trovano nuove socialità nei luoghi del commercio.
4. Dal consumo alla partecipazione: il retail come cittadinanza economica
L’esperienza sostituisce il possesso
Il consumatore contemporaneo non compra più per possedere, ma per partecipare. Secondo CBRE, nel primo semestre 2025 gli investimenti immobiliari commerciali in Italia hanno raggiunto 6,7 miliardi di euro (+114%), con 2,2 miliardi nel retail.
Dalla spesa al gesto civico
Il paradigma Ri-Generazione ridefinisce il consumo:
- il consumo diventa gesto civico;
- la marca assume valore etico;
- lo spazio commerciale diventa luogo di partecipazione.
Come scrivono Boltanski e Chiapello (Il nuovo spirito del capitalismo, 1999), il mercato si legittima solo se include e responsabilizza. I centri commerciali rigenerati sono veri laboratori di cittadinanza economica.
5. Tecnologia e fiducia: l’innovazione a misura d’uomo
Il nodo dell’intelligenza artificiale nel retail
Il Dossier Ri-Generazione 2025 dedica un focus al rapporto tra tecnologia e fiducia sociale. Il 39% degli italiani considera prioritaria l’innovazione in salute e cura, il 22% in ambiente, e solo il 9% in lavoro e sviluppo economico.
Tuttavia, cresce la diffidenza digitale: il 44% teme l’uso improprio dei dati personali, il 38% la manipolazione algoritmica.
Il centro commerciale come presidio di fiducia
In risposta, il centro commerciale può diventare spazio di fiducia digitale: un ambiente fisico dove la tecnologia si umanizza e l’esperienza analogica e digitale si integrano.
6. Dalla resilienza alla quotidianità rigenerata
Il nuovo benessere quotidiano
I dati 2020–2025 mostrano che la “rigenerazione emergenziale” post-pandemia si è trasformata in rigenerazione quotidiana. Il benessere è ormai una competenza collettiva, non un privilegio.
Il centro commerciale rappresenta oggi un microcosmo urbano dove i nuovi valori sociali – salute, prossimità, qualità, comunità – si fanno esperienza concreta.
Come scrive Rem Koolhaas in Junkspace (2001): “L’architettura del consumo ha colonizzato ogni cosa; ora tocca reinventarla come spazio del vivere.”
Conclusione: verso un nuovo patto sociale del consumo
Il futuro dei centri commerciali italiani non si misura in metri quadri, ma nel loro valore simbolico e comunitario. Da emblemi dell’omologazione diventano ecosistemi territoriali rigenerativi, dove cittadinanza economica e sociale si incontrano.
L’Osservatorio Ri-Generazione 2025 racconta un’Italia che torna a desiderare prossimità, qualità e relazioni autentiche. Il mercato potrà seguirla solo se saprà ascoltare, includere e umanizzare.
Il centro commerciale del futuro non sarà un “non-luogo”, ma un luogo che ci rigenera.
Fonti e riferimenti bibliografici
- Osservatorio Ri-Generazione vs Pre-visione 2025 – Business Intelligence Group, Pisa – Scuola Sant’Anna, novembre 2025
- La Repubblica, 27 ottobre 2025 – “Il futuro dei centri commerciali? Meno metri quadri, più significato.”
- CNCC & EY – Osservatorio Centri Commerciali, Report agosto 2025
- CBRE – Commercial Real Estate Italy, Market Outlook 2025
- Augé, M. (1992). Non-Lieux. Introduction à une anthropologie de la surmodernité
- Bauman, Z. (2007). Consuming Life
- Boltanski L., Chiapello E. (1999). Le nouvel esprit du capitalisme
- Zukin, S. (2010). Naked City
- Koolhaas, R. (2001). Junkspace
- Putnam, R. (2000). Bowling Alone


