Finanziarsi con il Crowdfunding: di cosa si tratta?

Il Crowdfunding, in italiano finanziamento collettivo o finanziamento di massa, è un processo collaborativo tra persone che, mettendo in comune il proprio denaro, riescono a realizzare iniziative benefiche, sviluppare un nuovo prodotto o un’idea imprenditoriale. Tale sistema consiste in una ricerca di finanziamenti collettivi e online, che devono portare ad una raccolta di denaro sufficiente per avviare o sostenere un determinato progetto. In Italia il fenomeno del finanziamento con il Crowdfunding sta riscontrando negli anni un certo successo.

Come organizzare una campagna di crowdfunding in 4 mosse

Prima di procedere alla progettazione di una campagna di crowdfunding è necessario fare delle fondamentali considerazioni. Trattandosi di una raccolta di capitali realizzata sul web, l’azienda che desidera usufruirne, deve disporre di ottimi canali di comunicazione digitale per valutare la propria presenza sul web e quindi avere un sito web aggiornato, dei social media attivi, una buona strategia editoriale.

Ecco allora come pianificare una buona campagna di crowdfunding in 4 mosse:

  1. Calcolare l’obiettivo economico di raccolta
  2. Definire il budget
  3. Stabilire la durata della campagna (non meno di 60 giorni e non più di 180)
  4. Definire la ricompensa e i materiali che bisogna produrre per coinvolgere i donatori.

L’Italia, a differenza di altri Paesi, ha elaborato una specifica normativa per l’equity crowdfunding. Si tratta del decreto legge 179/2012 il quale prevede che possono accedere alle risorse del crowdfunding solo le start up più innovative. Queste ultime, a tale scopo, possono servirsi di specifici portali online che a loro volta devono rispondere ad altrettanto specifici requisiti e operano sotto il controllo della Consob, in modo da garantire la massima trasparenza e affidabilità.

Crowdfunding

Finanziarsi con il Crowdfunding: tutto quello che c’è da sapere – Canva

Perché scegliere il crowdfunding?

Il crowdfunding dunque non è una colletta, ma una raccolta con un obiettivo chiaro e preciso e riesce a coinvolgere una grande platea di persone attraverso il web. I numeri di tale fenomeno sono così interessanti da incuriosire start up e PMI. Ma perché sceglierlo?

È una soluzione di finanziamento conveniente. È ovvio che una giovane impresa non abbia a disposizione un grande capitale, di conseguenza risulta difficoltoso accedere ad un qualsivoglia finanziamento bancario. Il crowdfunding offre la possibilità di rendere valida un’idea prima che il prodotto o il servizio sia immesso nel mercato trovando in futuro una clientela disposta all’acquisto.

Non solo, grazie al crowdfunding è possibile trovare gli investitori utilizzando piattaforme che promuovono i progetti anche oltre le frontiere, al di fuori dai confini nazionali.

Quante forme di crowdfunding esistono?

  • Equity Based. Consente, attraverso portali online specificamente autorizzati da Consob, di acquistare azioni o quote di società di capitali in un contesto controllato. I crowdfunders possono entrare a far parte della compagine societaria degli emittenti.
  • Donation Based. Qui si porta avanti una causa meritevole e le donazioni vengono fatte senza alcune ricompensa. Si tratta quindi, per la maggior parte, di iniziative di beneficienza.
  • Lending Based. È un prestito che viene erogato dagli utenti all’impresa, la quale restituirà l’intero importo più una quota di interessi. Gli investitori sono ripagati del loro investimento nel tempo. Una vera e propria alternativa al credito bancario. In Italia il modello del lending-based crowdfunding è utilizzato soprattutto nei servizi finanziari offerti a clientela con basso grado di solvibilità.
  • Reward Based. Si tratta di una modalità di sostegno connessa ad una specifica ricompensa. Gli investitori in questo caso vengono premiati proporzionalmente al capitale versato. Il reward-based crowdfunding rappresenta il modello più conosciuto ed utilizzato.
  • Pre-Purchase Model. È una sorta di evoluzione del modello reward-based. Questo tipo di crowdfunding prevede che al finanziatore potrà essere attribuito eventualmente il diritto di opzione all’acquisto di quote o azioni.