Libraccio è l’azienda protagonista italiana nella vendita di libri usati e scolastici. Di seguito la storia dell’azienda e del percorso business strategico che le ha attribuito la fama che la contraddistingue oggi nel Paese.

Al giorno d’oggi, l’azienda Libraccio è una delle più note per quanto riguarda la vendita di libri usati, scolastici e universitari. Affermatasi intorno agli anni 80 del secolo scorso, l’azienda ha iniziato man mano a svilupparsi, raggruppando a sé un buon numero di librerie e diventando un colosso del settore. Ecco la storia dell’azienda che, tramite un business originale e unico nel suo genere, si è contraddistinta fin da subito sul mercato nazionale.

Cos’è Libraccio? La storia dell’azienda

Nata ufficialmente nel 1979 a Milano da un’idea di 4 giovani ventenni, oggi Libraccio è la più importante catena italiana specializzata nella vendita di libri scolastici e usati. L’azienda, anticamente fondata come una libreria, deve la sua fortuna ai quattro soci e fondatori, nello specifico: Pietro Fiechter, Tiziano Ticozzelli, Silvio Parodi ed Edoardo Scioscia. Oggi a capeggiare l’azienda, oltre i quattro fondatori, vi sono altre 12 personalità, con un totale di 16 soci. 

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Libraccio la storia di un’azienda come modello di business – Foto di Canva

Le tappe fondamentali della storia dell’azienda

Libraccio nasce alla fine degli anni 70′ del secolo scorso come libreria basata sulla vendita di libri usati. Nel 1984 venne fondata la società DMB (distribuzione Monza Brianza), con l’obiettivo di rifornire le librerie dell’azienda. Oggi questa è una delle più importanti aziende italiane nella distribuzioni di libri universitari e scolastici. Una data fondamentale nella storia dell’azienda è il 2000, quando nacque ufficialmente libraccio.it. Lo scopo del sito era quello di dare maggiore notorietà alle librerie e di estendere la vendita oltre Milano. Oggi, il sito dell’azienda è il maggiore presente in Italia per la vendita di libri, conta più di 550 mila utenti registrati e circa 1 milione e 100 mila copie di libri venduti ogni anno. Con la nascita del sito internet, lo sviluppo di Libraccio è stato notevole: si è passati da un fatturato di 3 milioni nel 2009 a 17 milioni nel 2014.

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Libraccio la storia di un’azienda come modello di business – Pixabay – Foto di Gerd Altmann

Business: com’è strutturata l’azienda?

A differenza delle comuni librerie, digitali e non, Libraccio è un vero e proprio holding che controlla le diverse società incorporate. In totale, l’azienda comprende ben 32 librerie, una società di distribuzione (nota come DMB) e altre dieci società operative come la casa editrice Libraccio, IBS, Librerie Margaroli. Da un punto di vista organizzativo, la catena è assolutamente indipendente, in quanto non è controllata da un particolare gruppo o gestore. In genere, quindi, Libraccio si occupa di regolare gli accordi finanziari e le strategie di marketing, mentre le diverse librerie sono assolutamente autonome e gestite in modo libero. 

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Libraccio la storia di un’azienda come modello di business – Foto di Canva

Perché l’azienda Libraccio è diversa dalle altre specializzate nel settore?

Come già anticipato, l’azienda oggi si contraddistingue per essere una holding che gestisce le strategie generali dell’attività, ma non controlla a pieno titolo le diverse librerie al suo interno. Storia differente da quella di altre librerie, tra le quali è possibile citare la Feltrinelli. Quest’ultima, nonostante si tratti anche qui di una catena di libri, è gestita e regolata in modo molto più omogeneo e preciso. Le librerie libraccio, inoltre, sono specializzate nella vendita di libri scolastici e universitari, che siano usati e non. Comunque, è possibile trovare anche altri generi di lettura come romanzi e best seller, oltre a cd e prodotti di cancelleria. 

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Libraccio la storia di un’azienda come modello di business – Foto di Canva

Libraccio e la vendita di libri usati: ecco come funziona

Nel corso degli anni, l’azienda ha subito diversi cambiamenti: nata come una piccola realtà milanese, oggi il suo campo d’azione si è esteso su tutto il territorio nazionale. Eppure, ancora oggi e come allora, la società incentra il suo guadagno e sviluppo sulla vendita di libri usati, scolastici e universitari. I libri vengono acquistati dalle librerie direttamente dai privati e, questi ultimi, ottengono una percentuale del guadagno che varia dal 10 al 30%, in base al libro e alle condizioni. Per quanto riguarda i libri non scolastici, invece, questi vengono suddivisi in antiquariato e modernariato. Con il primo termine si fa riferimento alle copie pubblicate prima del 900′, considerate da collezionismo. Il termine modernariato, d’altro canto, si riferisce ai libri venduti dal 900′ in poi.

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