Il governo metropolitano di Seoul ha annunciato che sarà la prima grande città ad entrare nel metaverso. E il Governo ha una piano ambizioso: vorrebbe sviluppare da sé le tecnologie digitali e creare un proprio ambiente immersivo per migliorare i servizi da offrire ai cittadini.

Dal prossimo anno, “Metaverse Seoul” intende creare un ecosistema di comunicazione virtuale per tutte le aree della sua amministrazione municipale

La realizzazione di questo ecosistema includerebbe servizi sociali ed economici, culturali, turistici, educativi e civici. E quando parliamo di metaverso intendiamo un nuovo livello verso cui Internet e i suoi servizi, social inclusi, diventeranno nel prossimo futuro. L’evoluzione futura di Internet dove in uno spazio immersivo 3D potremo interagire con altri utenti, giocare e lavorare e fare shopping. Si tratta di una rivoluzione sociale senza precedenti, paragonabile forse solo all’introduzione del World Wide Web nel 1991 ad opera del CERN.

 

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Si stima che il progetto Metaverse costerà quasi 34 milioni di dollari in cinque anni, che serviranno per la realizzazione di un mondo virtuale 3D immersivo condiviso in cui tutte le attività possono svolgersi nel mondo reale utilizzando apparecchiature di realtà aumentata e virtuale.

 

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Seoul è il primo governo locale a sviluppare un piano completo a lungo termine per un metaverso 

La città prevede di istituire una piattaforma per la gestione di servizi digitali “contactless” entro la fine del 2022. Una “quarta rivoluzione industriale” che richiede un cambiamento nel modo in cui i cittadini interagiranno con la piattaforma Metaverse Seoul.
Secondo l’avatar virtuale del sindaco Oh Se-hoon, durante il suo annuncio del settembre scorso il progetto fa parte del piano decennale per posizionare Seoul come un hub globale per questo tipo di emergente tecnologia. 

L’apertura del Metaverse 120 Center è attesa per il 2023. Gli avatar dei funzionari pubblici forniranno consulenze servizi ai cittadini. Le principali attrazioni turistiche, come la piazza Gwanghwamun, il palazzo Deoksugung e il mercato di Namdaemun, saranno introdotte attraverso la “zona turistica virtuale”.

E si troveranno al suo interno anche le risorse storiche perdute, come Donuimun Gate, una delle quattro porte minori della capitale distrutta nel 1915, verranno ricreate nello spazio virtuale. Si terranno nel metaverso anche  i principali festival di Seoul, come il Seoul Lantern Festival, in modo che possa essere fruibile da chiunque nel mondo.

Il governo svilupperà anche servizi per le persone socialmente vulnerabili, inclusi contenuti  per le persone con disabilità che utilizzano la realtà estesa.

Seoul, diventando una città ibrida (dove reale e virtuale non sono più distinti) sarà il primo passo nell’evoluzione delle Smart Cities

Questo grande salto potrebbe portare al superamento delle restrizioni che sono poste dalle limitazioni temporali e spaziali del mondo reale , come anche dalle barriere linguistiche.

 

 

Le potenzialità del Metaverso per le aziende

L’idea di base del metaverso non è nuova. Abbiamo già incontrato realtà simili in passato come il vecchio Second Life. Ma Second Life in realtà era un mondo chiuso, svincolato dalla vita reale. Il metaverso – come pensato oggi – include qualsiasi esperienza reale che possa anche essere immersiva, tridimensionale (3D) e virtuale. Le esperienze del metaverso ci offrono l’opportunità di unire l’esperienza reale con quella virtuale per giocare, lavorare, connetterci o acquistare. E solo per rendere le cose ancora più divertenti, le cose che acquistiamo possono essere reali o virtuali. Forse è anche improprio chiamarlo “il metaverso” come se fosse un universo monolitico, connesso o addirittura interoperabile, perché non lo è. Ogni entità – come ad esempio il Governo di Seoul o Meta di Zuckerberg – possono creare le proprie profilazioni di accessi,  diritti di monetizzazione e analisi dei big data con i comportamenti e le preferenze dei singoli utenti, con informazioni preziosissime per chi si occupa di retail, anche nel mondo fisico.

Alcune aziende stanno già plasmando il panorama di questi nuovi mondi. Decentraland ad esempio è un intero mondo virtuale 3D di proprietà dei suoi utenti, che consente loro di creare strutture virtuali – dai parchi a tema alle gallerie – e quindi addebitare agli utenti la visita, il tutto alimentato dalla tecnologia blockchain di Ethereum. Altre aziende, come MetaVRse e Unity, stanno creando motori 3D per potenziare il loro brand  e accelerare lo sviluppo della creazione di contenuti AR e VR.

Lo store fisico sarà sempre più “immersivo”

Chi in azienda ricopre il ruolo di marketing manager dovrà iniziare a pensare a come utilizzare il livello di narrazione consentito da questi strumenti. I retail dovrà progettare per i propri clienti sempre nuove esperienze, anche presso lo store fisico, completando l’esperienza di acquisto del cliente di dalla fase di acquisizione, al coinvolgimento, alla transazione, all’assistenza clienti. E lo farà con strumenti digitali che si interfacceranno con queste nuove realtà e senza soluzioni di continuità con il luogo fisico in cui si svolge l’esperienza di acquisto.  .

Tra non molto, probabilmente,  i nostri potenziali clienti vorranno passare dal mondo reale a quello virtuale senza interruzioni. Sarà la nuova frontiera del retail. Come abbiamo descritto nell’articolo “Come la generazione Z trasformerà lo store” i dati dicono che i più giovani sono sempre affezionati allo store fisico e che 2 acquisti su 3 avvengono all’interno di un negozio reale. Quello che chiedono le nuove generazioni, però, è di trasformare la loro esperienza di acquisto in una narrazione ipermediale, dove mondo reale e mondo fisico siano untiti da esperienze condivise. Un cliente entrando in un negozio potrebbe ad esempio indossare un paio di Nike e condividere l’esperienza di acquisto con un amico lontano migliaia di chilometri collegato con lo store virtuale e indossare virtualmente le stesse scarpe, condividendo emozioni e sensazioni come se fosse realmente sul posto. Pensiamo anche all’organizzazione di eventi come concerti, eventi aziendali o ludici. Nell’articolo “Cos’è il retailtainment e perché è importante” abbiamo spiegato come i clienti di questa fascia di età siano stimolati da un coinvolgimento sempre più interattivo presso il punto vendita. I nati della Generazione Z si aspettano maggiore interazione con i brand e desiderano sempre più condividere attivamente le proprie opinioni, collaborare e co-creare contenuti utilizzando strumenti come social network, realtà aumentata e – tra breve – anche il metaverso. Nel processo, si aspettano che i marchi inventino sempre nuove forme di reattività alle loro esigenze.

 

 

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In copertina: il sindaco di Seoul Oh Se-hoon partecipa a un evento come avatar in un metaverso,
in una dimostrazione dei piani della città (Credit: Seoul City Government)